· 

Il culto degli alberi. Suggestioni dal Ramo d'oro di James G. Frazer

Da un esame delle parole teutoniche significanti "tempio" il Grimm ha dimostrato che probabilmente tra i Germani i più antichi santuari non erano che boschi naturali.

Comunque sia, il culto degli alberi è ben attestato fra tutte le grandi famiglie europee.  Tra i Celti, il culto delle querce dei Druidi è familiare a ognuno, e la loro antica parola per santuario sembra identica nell'origine e nel significato al latino nemus, bosco o radura nel bosco,  che ancora sopravvive nel nome di Nemi.

Sacri boschetti erano comuni tra gli antichi Germani e il culto degli alberi non è del tutto estinto fra i loro discendenti di oggi.  Quanto questo culto sia stato profondo nei tempi passati si può ricavare dalla pena feroce a cui le antiche leggi germaniche condannavano chi avesse osato strappare la corteccia di un albero.  Si tagliava l'ombelico del colpevole, lo si inchiodava a quella parte dell'albero che egli aveva scortecciato, e la vittima veniva trascinata intorno all'albero finchè tutti i suoi intestini non si fossero avvolti intorno al tronco.  

Fin qui le parole un po' truci di James Frazer, che certo ci tornano in mente quando sentiamo parlare di stragi di alberi e di animali nelle ultime foreste del paese.  Forse i metodi dei nostri antenati non erano politically correct  ma a noi moderni, ormai immersi nell'inquinamento globale, quegli arcaici comportamenti dovrebbero suggerire che è stolto arrendersi alla logica del profitto e perdere gli alberi che sono forse la nostra ultima possibilità di salvezza.