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UTATOKI Magìa di alberi e acque

Alla confluenza fra due fiumi, la Riserva Tevere Farfa, ci regala la magìa di acque non ancora inquinate, vegetazione lussureggiante, fauna e flora uniche in Europa.  E molte vicende mitiche da riattualizzare, in cammino su questi sentieri, sospesi fra fiume e cielo, tra il volo degli uccelli e il profumo dei fiori.

 

Cominciamo dal fatto che siamo in maggio.  Solo da pochi giorni è passata la festa celtica di Beltane, il primo Primo Maggio della storia europea, un inno al sole e al fuoco che lo rappresenta, ma anche un inno all'amore fra i sessi, alla creatività, alla fertilità.  Tutto, nella natura, ci parla di questo risveglio vitale, che si esprime nella sensualità di tutti gli esseri viventi:  piante e animali.

Beltaine non è una parola ricorrente nel nostro vocabolario, ma i Celti - a cui la dobbiamo - sono stati a poche passi da qui. Già alla fine dell'800 scavi archeologici rivelavano la loro presenza vicino Roma, per esempio a Terni e in genere in Umbria.

 

Ma, anche senza citare i Celti, il mese di maggio recava agli antichi romani una festa significativa e importante per il pantheon delle divinità e, in particolare, per il fiume Tevere.  Secondo Ovidio, dal ponte Sublicio si usava gettare pupazzi di giunco.  Era un omaggio al Dio Tevere (Tiber Pater) ma anche a Saturno, divinità assimilata a Crono greco ma che, per i romani, aveva caratteristiche molto diverse:  era un dio benevolo, protettore dell'agricoltura e dell'abbondanza, non un cupo divoratore di figli come Crono.  I pupazzi di giunco erano rappresentazioni simboliche degli uomini che in età più arcaiche  venivano sacrificati agli dei gettandoli nel fiume.  Erano sacrifici fatti per garantire la prosperità, ma anche un modo di disfarsi delle sofferenze della comunità.

 

L'associazione fra Saturno e Tiber fa pensare:  senza il lento scorrere delle bionde acque, la valle non sarebbe mai stata così ricca e generosa di raccolti, non avrebbe potuto nutrire tante specie animali, incluso l'uomo.

 

Di quei tuffi nel Tevere - che continuarono ad essere praticati anche dagli uomini in carne ed ossa come contest di bravura e abilità - serbiamo traccia ancor oggi.  Ma questa è un'altra storia.

 

DOMENICA 12 MAGGIO

UTATOKI NELLA RISERVA TEVERE FARFA

APPUNTAMENTO ALL'IMBARCADERO ORE 15

POESIE E TAMBURI

TISANE E ASSAGGI

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